Novembre, Istanbul.
Erano più o meno le sei e trenta, mentre mi aggiravo per le vie di Istanbul che profumavano di spezie e di thè.
Fui catturata da questi insoliti odori, intensi e distinti, molto diversi dai nostri. Decisi che volevo saperne di più, quindi mi avventurai per i quartieri della parte bassa della città seguendo quello strano profumo.
Siete mai stati in un negozio di saponi?? E rimasti estasiati dai colori , dalle disposizioni, e dagli odori?? Ecco seguii la scia come un cane da "profumi" .
Le fragranze speziate e quelle fruttate dei thè ( in particolar modo quella alla mela, ve ne offriranno una tazza in qualunque posto voi andiate e in segno di cortesia vi consiglio di accettarla di buon grado) mi condussero in quartiere buio, con l' acqua che sgorgava dai marciapiedi appena lavati, una moltitudine di gatti ai cigli delle strade e una folla di gente che si affrettava ad andar via ( ancora oggi mi chiedo come facesse con tutto quel buio) e poi... Mi girai. Click!
Scorsi aldilà della piccola stradina fatta di ciottoli in discesa "una cosa tutta colorata" ne fui attratta come i bambini con i colori,
cos'era quella cosa tutta luminosa e dalle mille sfumature colorate? E cosa ci faceva li?
Mi avvicinai con un sorriso lezioso e curioso, tipico di chi affascinato, freme dal sapere.
Era un negozio di lanterne.
È cosa c'era di più bello di un negozio di lanterne con mille sfumature nel quartiere buio ?
In un inglese maccheronico chiesi al proprietario se potevo fotografare il suo incantevole negozio, non so se mi capi', mi piace pensare di si!
Scattai la mia foto, mi fermai un secondo a guardare il negozio di lanterne che tanto mi era piaciuto, fantasticai ancora un po e andai via. S'era fatto tardi.
Quella sera fotografai i colori in mezzo al buio e li portai in Italia con me.